Valle Arroscia: Armo, Cosio di Arroscia, Pornassio, Rezzo, Vendone, Vessalico

Valle Arroscia: Armo, Cosio di Arroscia, Pornassio, Rezzo, Vendone, Vessalico

Armo

Armo sorge in una soleggiata posizione ai piedi della Rocca delle Penne. Per lunghi anni fu in lotta con il Comune di Caprauna per la delimitazione dei pascoli. A monte di Armo esistono frequenti affioramenti, spesso evidenziati da piccole falesie di rocce con marcata componente calcarea (chiamate Calcari di Curenna). In questa formazione sono presenti diverse cavità. “A Gexetta” è la grotta più interessante del territorio conosciuta da sempre si apre a metà di una falesia di calcari scistosi sopra un castagneto. Secondo la tradizione popolare la grotta era abitata dalle “basure” (streghe) , a cui erano attribuite le colate calcaree nella cavernetta di ingresso. Nella grotta si entra in una sala a pianta rettangolare lunga poco più di 10 metri, un lato è chiuso da una grande frattura verticale che prosegue in alto sino all’esterno, in basso forma una lunga spaccatura: le acque piovane al contatto con la roccia calcarea hanno depositato, lungo tutta la parete, una bella colata stalattitica di calcite arancione.
I monti Monte Airolo (m. 1223), Bocchino di Semola (m. 1303), Passo di Prale (m. 1253) segnano lo spartiacque delle Alpi Liguri, la linea dove le acque meteoriche si dirigono a Nord, verso il Tanaro ed il Bacino del Po o, sui versanti meridionali, scorrendo verso l’Arrogna per raggiungere il Mare Ligure nella Piana di Albenga.

http://www.comune.armo.im.it

 

Cosio di Arroscia

Cosio di Arroscia Il territorio di Cosio si estende da un’altitudine minima di 420 m s.l.m. nel fondovalle fino a un’altitudine massima di 1906 m s.l.m. ciò spiega la grande biodiversità forestale del suo territorio, che comprende notevoli estensioni boschive, si passa dalla vegetazione formata da salici, pioppi, tiglio e carpini bianchi ai boschi di rovere, roverella, carpino nero presenti tra i 900 e i 1500 m ai boschi di conifere oltre i 1400 m con pini silvestri, abeti bianchi e larici. L’estate è caratterizzata da giornate fresche, mai afose e il periodo invernale non è particolarmente rigido data la particolare vicinanza al mar Ligure. Il territorio di Cosio di Arroscia è stato abitato fin da un’epoca preromana dai Liguri, una popolazione dedita all’agricoltura e alla transumanza, che vi avevano costruito un tipico castellaro (un recinto fortificato in pietra, solitamente eretto sulla cima di un colle). In epoca romana sul territorio comunale sorsero una “azienda agricola”, una villa romana e varie torri a scopo difensivo, una delle quali, opportunamente rimaneggiata, è divenuta in epoca medioevale il campanile dell’oratorio di Nostra Signora Assunta ed anche il simbolo del paese stesso. Fino al 1300 gli abitanti di Cosio non vivevano nel borgo, ma sparsi in vari casolari nei vari poderi.http://www.comunecosiodiarroscia.info

 

Pornassio

Pornassio terra dell’Ormeasco in Alta Valle Arroscia, è l’insieme di frazioni Nava, Ottano, Case Rosse, S. Luigi, Villa e Ponti, esteso fra un’altitudine che va da metri 353 s.l.m. di Ponti a metri 933 s.l.m. del Colle di Nava. Le bellezze naturali ed artistiche, la quiete dei boschi, le verdi distese di prato, gli strabilianti colori autunnali dei suoi pregiati vigneti (vino “Ormeasco” ed “Ormesco Sciac-trà” rosso DOC) costituiscono i motivi validi per conoscere questo Territorio montano e la sua gente ospitale. Pornassio nel XIII secolo fu al centro di un’aspra contesa territoriale tra il Marchesato di Ceva e il marchese di Clavesana. Nel 1329 l’imperatore Ludovico IV conferì l’investitura ufficiale del territorio di Pornassio al conte di Ventimiglia e ciò provocò la scatenante reazione dei marchesi Del Carretto. Alla nuova controversia sui domini territoriali dovette intervenire il doge della Repubblica di Genova che prese la decisione di sottoporre Pornassio al dominio genovese. Il territorio fu comunque nei secoli successivi oggetto di nuove contese tra la stessa repubblica genovese e il Ducato di Savoia, poiché situato in posizione strategica tra il basso Piemonte e la costa ligure. Dal 1815, con il Congresso di Vienna, fu inserito come altri comuni liguri nel Regno di Sardegna e dal 1861 divenne parte integrante del Regno d’Italia.
http://www.comunepornassio.info

Rezzo

Rezzo. Il comune di Rezzo, con le sue frazioni Cenova, Lavina e San Bernardo di Conio, è di fatto una piccola valle nella Valle Arroscia conosciuta come la Verde Valle della Giara, e già il nome la descrive perfettamente: il vasto territorio raggiunge le cime delle Alpi Liguri, comprende vasti alpeggi e discende lungo i loro versanti, fino ai tre borghi, in un susseguirsi di paesaggi incantevoli, di cui la faggeta, rifugio dei celeberrimi innamorati Aleramo e Adelasia, è uno degli esempi più suggestivi. Proprio per la sua bellezza, il bosco di Rezzo è una delle mete privilegiate da escursionisti e appassionati di orienteering e trekking, cavallo e mountain bike. Merita una visita il Sotto di San Lorenzo, una depressione tettonica che ospita un importante sito di testimonianze storiche e preistoriche, fra cui un menhir risalente al periodo eneolitico. Altro punto di interesse il torrente Giara, attraversato da antichi, affascinanti ponti.
Nei borghi medievali curati, ricchi di orti, vigneti e oliveti, in passato teatro di scontri fra i Savoia e la Serenissima di Genova, si sono insediate vivaci aziende agricole, olivicole, vitivinicole e di outdoor.
I bellissimi caruggi si snodano sinuosi, collegando punti di interesse storico e artistico di notevole fascino: le rovine del vecchio castello fortificato del XII secolo, distrutto durante le guerre fra i Savoia e la Repubblica di Genova, il palazzo fortificato Clavesana, risalente al XVI secolo, perfettamente restaurato e visitabile, il Santuario quattrocentesco della Madonna del Santo Sepolcro o di Maria Bambina, che ospita pregevoli dipinti di Guido da Ranzo, nonché le chiese parrocchiali di San Martino, Sant’Antonio Abate e Nostra Signora dell’Assunta, le numerose cappelle, gli oratori e le fontane.
Tratto caratteristico del comune è la pietra scolpita: è Cenova, culla della scuola degli scalpellini, a ospitare un delizioso museo, ma tutti i tre borghi sono ricchi di testimonianze artistiche riconducibili a questa prestigiosa scuola del XVI secolo, attiva anche nella vicina Francia, un vero museo a cielo aperto.
Simbolo di Rezzo, per eccellenza, il cavagno: intessuto abilmente con listelli di legno di nocciolo, era (ed è) insostituibile compagno di viaggio di pastori e contadini; conteneva infatti le provviste per il veloce desinare in campagna, i preziosi doni del bosco (castagne, nocciole, funghi...), e il profumatissimo štecadò (la lavanda).
 

https://www.comune.rezzo.im.it/

https://www.turismorezzo.com/


Vendone

Vendone è situato a mezza costa nella valle Arroscia sulle colline immerse negli olivi nell’entroterra di Alberga, riconosciuto dalla Unione Europea come sito di interesse comunitario ( S.I.C. ) perchè presenta diverse specie animali e vegetali endemiche di particolare interesse.
Vendone è situato a mezza costa, sulle colline immerse negli olivi dell’entroterra di Albenga, lungo la Valle Arroscia. È un piccolo comune di circa 500 abitanti, composto da nove frazioni. Una di queste, Castellaro, ospita il Parco Museale Rainer Kriester.
Il Comune di Vendone è inserito nel territorio dell’itinerario “La strada del Vino e dell’Olio dalle Alpi al Mare” che si sviluppa lungo un percorso che unisce le Alpi al mare, attraverso l'entroterra del ponente ligure.

 http://www.comune.vendone.sv.it

 

Vessalico

Vessalico  sulle sponde dell’Arroscia porta nel nome il ricordo del suo antico passato di vassallaggio nei confronti dei Marchesi di Clavesana, che costrinsero gli abitanti a spostare le loro abitazioni sulla sponda opposta del fiume. 
Oggi dopo quasi mille anni, il centro storico del borgo conserva ancora edicole, capitelli, iscrizioni e portali risalenti al XIV e XV secolo, mentre a monte dell’abitato l’architettura romana della Chiesa di S. Andrea si erge a testimonianza della devozione più antica di questa gente. 
Passato e presente continuano a convivere oggi in occasione della tradizionale Fiera dell’Aglio, che dal 1760 si ripete ogni anno il 2 luglio: l’evento celebra la vocazione alla cultura di questa pianta, che grazie ai terreni argillosi e al clima mite e asciutto diventa qui prodotto di eccellenza. Il “Rosso di Vessalico” ha infatti un sapore intenso, leggermente piccante e soprattutto facilmente digeribile: i contadini della zona si tramandano i bulbi da generazioni, insieme alla tecnica di coltivazione e di confezionamento nelle tradizionali trecce (reste). 

https://www.comune.vessalico.im.it/

Galleria fotografica

Armo comuneArmo case mariciArmo ponte romanoCosio di Arroscia panoramaCosio di Arroscia centro storicoCosio di Arroscia oratorioPornassio fortePornassio porticatoPornassio vignetiVendone vedutaVendone il voloVendone centro storicoRezzo Rezzo il BoscoRezzo panoramaVessalico PanoramaVessalicoAglio di Vessalico